Angelo è diventato in poco tempo uno dei nostri atleti più presenti alle gare, sempre disponibile e allegro, con un entusiasmo che coinvolgeva un pò tutti.
- ale.p
È un sistema figlio dei tempi: se il lavoro è smart, se gli aperitivi sono online, se i concerti sono suonati dalla casa dei musicisti, allora qualcuno ha ritenuto possibile realizzare in remoto anche la corsa, mantenendo comunque un collegamento tra i partecipanti...pensate, anche la gara più rappresentativa e antica al mondo, quella che ha dato il via al movimento delle maratone su strada nel 1897, la Maratona di Boston, quest’anno si svolgerà con questa modalità.
Però cerchiamo di essere sinceri: la Virtual Run è un pannicello caldo che cerca di lenire una ferita molto profonda e che purtroppo richiede ancora molto tempo per guarire.
La corsa nasce antropologicamente quando i primi ominidi privi di qualsiasi arma hanno iniziato in gruppo ad inseguire le prede per stremarle e procacciarsi cibo. Erano appunto in gruppo. Correre, per quanto atto individuale, ha una forte valenza aggregativa. Chi corre agonisticamente sa cosa sia il momento del via, in massa dentro una griglia. Sente quanta energia ci sia sul percorso a condividere la fatica con altri. Si alimenta della condivisione al traguardo con amici, pubblico e altri partecipanti.
Quella medaglia, il cui valore monetario è pressoché irrilevante, assume un sapore incredibile in funzione della condivisione della fatica spesa insieme ad ogni singolo partecipante all’evento. Nel sudore collettivo. I piedi di ciascuno calpestano la stessa strada. Il campione che arriva per primo, il più resistente che con grande impegno arriva in coda al gruppo, hanno in comune ogni singolo metro percorso. Anche per chi non partecipa a gare, correre con qualche amico ha un sapore particolare. Condividere un percorso ed una fatica ci avvicina. Ci fa sentire accomunati nello scontro tra le leggi della fisica che ci inchioderebbero al suolo e l’atto di correre capace di sollevarti e proiettarti in avanti.
Nell'ultimo week-end, complice le belle giornate di sole, molti nostri tesserati si sono riversati per le strade, inviandoci foto che sprizzavano allegria e gioia di correre insieme, sempre mantenendo le dovute distanze (ovviamente il distanziamento non è necessario nel caso di congiunti, come nel caso dei nostri Riccardo e Monika).
E allora, guardando queste foto, permettetemi di dire che tutto questo non può venir sostituito da nulla di virtuale. Lo facciamo andare bene, perché non abbiamo alternative. Ma non è la stessa cosa. Correre è concretezza. Abbiamo tutti l’auspicio di poter tornare quanto prima ad ascoltare un concerto dal vivo, vedere una partita allo stadio, condividere esperienze di gruppo senza il patema della distanza o con una mascherina da indossare. E tra le cose che mancano, c’è anche l’odore di canfora al via di una affollata manifestazione podistica.
Ciao a tutti e alla prossima.