Una brutta giornata per lo sport e per la Podistica Pomezia: ieri ci ha lasciato Michele Scafetta, uno dei nostri fondatori.
Difficile trattenere le emozioni.
Lascio qui un mio pensiero personale dedicato a lui, che per me è stato importante sotto diversi punti di vista.
Volendo dissimulare le emozioni tramite un linguaggio 'burocratese', potrei dire che ci siamo incrociati per mezzo di una parentela in linea collaterale.
Io ero un ragazzo appena uscito dall'età anagrafica dell'adolescenza quando ho cominciato a vedere attorno a me magliette e volantini della corsa "Sulle orme di Enea", incuriosito.
Piano piano si introduce in casa dei miei: mi chiama ad aiutarlo nell'organizzazione della corsa, chiedendomi di fare un sito e di aiutare con le iscrizioni di atleti e gruppi alla gara.
Nel tempo il sito cambia, la nostra collaborazione cresce, al punto che più di una volta gli chiedo perché la Podistica Pomezia in quel momento fosse incentrata solo sull'organizzazione della gara; perché non fosse dedicata - dal mio punto di vista - una cura anche alla società, in quel momento formata da qualche decina di affezionati e da volontari.
Un uomo pieno di entusiasmo, di idee, di voglia di fare; testardo sulle sue posizioni. Al contempo curioso e timoroso delle novità e dei cambiamenti.
Un uomo che ha sempre avuto voglia di camminare e correre, e cercare il modo giusto per coinvolgere gli altri nei sui progetti, anche sbagliando come capita a tutti.
Ho ragione di credere che lui sia contento di sapere cosa è diventata la squadra ora: un gruppo di persone nutrito, una vera squadra che inizia a raccogliere i frutti del lavoro fatto negli anni precedenti e collabora con le istituzioni per promuovere lo sport e l'aggregazione. Lo immagino fiero come un padre che ha seminato e ha visto il suo figlio crescere e camminare da solo verso nuovi traguardi.
A tutti i runner, a tutte le runner, e al direttivo della società propongo di istituire un premio in sua memoria.
Ciao Michele
Ciao Michele
- Davide Iandoli